Caro Bersani, ma com’è che quando c’è bisogno di te sei sempre altrove? Caro compagno segretario, il momento è quello che è: persino Repubblica fa sapere che è prevista l’estinzione del pattìno – che fa “modello emiliano” almeno quanto certe svampite fanno fiction televisiva – mentre Raul Casadei va a suonare per la Lega, e tu sai che nella storia del Pci ha avuto più peso “Romagna mia” che la benemerita scuola delle Frattocchie. “La sinistra non è più ballerina”, ha detto sconsolato il musicista. Forse pure troppo, invece. Stefano Di Michele 29 LUG 2010
Pablo Echaurren Decentemente depresso e felicemente estroso, Pablo ha un suono perenne di chitarre nella testa, tracce ansiose di gatti amati da non perdere, libri come fantasmi – inseguiti e mignottescamente inseguitori, trovati e persi, vizio e (quindi) piacere. Pablo ha anche vulcani che eruttano (sennò sarebbero banali montagne) e coccodrilli che lacrimano e porci svolazzanti con angeliche ali che ancora lo tormentano. Stefano Di Michele 26 LUG 2010
A sessant’anni trombo dunque divorzio, ecco spiegate le statistiche Istat L’analisi più calzante, al solito, è quella marxista. Tendenza Groucho, però: “Il matrimonio è la prima causa di divorzio”. A matrimoni zero, divorzi zero. Ma siccome la gente si sposa – pur con parsimonia, sempre con circospezione – poi finisce che si separa – senza parsimonia e senza circospezione. I dati dell’Istat fanno quasi spavento: nel 2008 le separazioni sono state 84.165 e i divorzi 54.351. Per dire (anzi, dice l’Istat): nel 1995, su mille matrimoni, 158 separazioni e ottanta divorzi; due anni fa le separazioni erano 286 e i divorzi 179. Stefano Di Michele 22 LUG 2010
Io sto con i rinoceronti Sul numero di oggi del Foglio c’è un editoriale . Fa ridere i polli (di soddisfazione, s’intende, visto che assicura che i polli non sono a rischio estinzione: la risata risulterà particolarmente fragorosa e di massa). Perciò il tema adesso sarebbe quello di privatizzare i rinoceronti – a Ionesco, che se ne intendeva, sarebbe sembrata ipotesi troppo assurda. Dev’esssere uno di quei liberisti-privatizzatori che appena aprono bocca hanno sempre un principio di lapidazione verbale tra di denti – solitamente verso chi è un tantino più debole. Leggi l'editoriale Privatizzate i rinoceronti Stefano Di Michele 20 LUG 2010
Galateo per intercettati Il telefono, la loro voce – come da spot vintage di quando chiacchierare nella cornetta ti allungava la vita e non te la sputtanava per sempre. Anche perché, stando chiusi tra quattro mura, pur con la prolunga che ti consentiva il passaggio salone-cesso-salone in assoluta discrezione, si riusciva ancora a tenere sotto controllo la vanità della chiacchiera al telefonino che poi, quando te la ritrovi stampata sul giornale, da gran complottatore che ti sentivi ti riporta alla condizione più consona di discreto coglione. Stefano Di Michele 18 LUG 2010
Donna Clio Non bastasse il continuo strattonare il vestiario presidenziale (“non tirare il presidente per la giacca!”, il monito che un giorno sì e l’altro pure irrompe nel dibattito politico, tanto che sui giornali si possono trovare titoli del genere: “Il fastidio di Napolitano tirato per la giacca”, perciò a volte un monito e quasi sempre il soccorso del ferro da stiro), adesso si mettono a tirare pure la signora Clio per il tailleur. Stefano Di Michele 18 LUG 2010
Anna Paola Concia "Ma come te vesti, eh? Ma come cazzo te vesti?”. Il militant (antifascist, oh yes!) magari pratica una certa ortodossia sartoriale, così che sui democratici e vigilanti coglioni deve avere l’elegante tailleur, la sciarpa leggera di lino, il filo di rossetto fucsia tra il molto signora (mia) e un certo subbuglio ormonale – classe e sensi, corrompimento di ogni spirito rivoluzionario. Intorno si sente gridare: “Ma l’hai mai alzata una pala, un piccone?” Stefano Di Michele 12 LUG 2010
Roma città a perdere Capitale infetta, nazione corrotta Caro sindaco Alemanno, l’altro giorno ho aspettato l’autobus per una quarantina di minuti (è vero, bisogna confessare che un autobus nel frattempo è passato, ma talmente pieno di gente e puzze e ombrelli gocciolanti, che io e una simpatica anziana suorina che aspettava con me non ce la siamo sentiti di salire – inteso anche il fatto che se ci provavamo non ce l’avremmo fatta). Lei, saggiamente, dirà: che andava di fretta? Stefano Di Michele 02 LUG 2010
Giampaolo Pansa Era un meraviglioso cagnaccio che azzannava polpacci di democristiani e socialisti. Sei diventato di destra? Risata e sospiro: “Io mi sento un anarchico liberale. Mi piacerebbe tornare a votare a sinistra, ma la sinistra è spappolata” Stefano Di Michele 28 GIU 2010
Piero Sansonetti Piero Sansonetti ride e non si duole. Magari si stupisce, ma appena un po’, neanche tanto. Sansonetti, a sinistra, è ormai quello “strano” – dicono. I puri più puri, quelli che non solo ti epurano, ma avendo la possibilità ti impalerebbero in nome della Purezza lungo il viale della Democrazia. “La maggior parte, a sinistra non mi capisce. Ritiene che o sono impazzito o che ho voglia di protagonismo o che sono travolto da una senile voglia di stupire”. Stefano Di Michele 24 GIU 2010